I nostri consigli - Non-fiction

Lo Stato fascista è studiato qui nei suoi meccanismi essenziali. I cambiamenti e le continuità che lo caratterizzano: nei ministeri, nei nuovi enti pubblici, nel rapporto contraddittorio fra centro e periferia. E in primo piano il nuovo soggetto che ambiguamente penetra nello Stato e al tempo stesso se ne lascia penetrare, statalizzandosi: il Partito fascista. E poi le élites, fra continuità e innovazione: burocrazie, gerarchie politiche centrali e periferiche, magistrature ordinaria e amministrativa, podestà, sindacalisti e capi delle corporazioni, autorità scolastiche, sovrintendenti alle belle arti, uomini dell'impresa pubblica e del parastato. Uno Stato ben lontano dall'essere la «macchina perfetta» che vorrebbe sembrare. Nell'affresco, ricco di particolari, emerge una visione complessa di quel che volle e non riuscì a essere lo Stato. Stato «fascista» ma al tempo stesso Stato «nel fascismo».
Guido Melis, La macchina imperfetta, Il Mulino 2018

Non vi è forse epoca che non sia stata attraversata dal rifiuto del cambiamento e dal rimpianto della tradizione perduta. Tuttavia, ed è la tesi che alimenta queste pagine, se i tradizionalisti ci sono sempre stati, lo stesso non si può dire degli antimoderni. Gli antimoderni non sono figure semplicemente mosse dall'eterno pregiudizio contro il cambiamento, e dunque fantasmi del passato che si aggirano in ogni tempo. Gli antimoderni, nel senso proprio, moderno, della parola, hanno una data di nascita precisa: il 1798, l'anno in cui la Rivoluzione francese segna una rottura decisiva e una svolta fatale; hanno una casa: la letteratura; e posseggono un'attitudine tutta loro: una relazione particolare con la morte, con la malinconia, con il dandismo, con il disincanto che li fa sembrare più moderni dei moderni, come eroi ultramoderni dell'antimodernità. Da Joseph de Maistre a Roland Barthes, passando per Francois-René de Chateaubriand, Charles Baudelaire, Leon Bloy, Marcel Proust, Pierre Drieu la Rochelle, André Gide, Jacques Rivière, Jean Paulhan,Julien Gracq, André Breton, Maurice Blanchot e tanti altri, il genio antimoderno si è rifugiato, per Antoine Compagnon, nella letteratura, ma non nella letteratura genericamente intesa, bensì in quella «che noi qualifichiamo moderna, nella letteratura che è diventata canone della posterità», e «la cui resistenza ideologica è inseparabile dalla sua audacia letteraria». Così, diversamente dalla vita politica, in cui, dalla Rivoluzione francese in poi, trionfa una candida apologia del moderno del tutto priva di modernità, la vita letteraria degli antimoderni, di coloro che hanno perso l'innocenza del moderno, appare, in questa importante opera dedicata alle figure più rilevanti della letteratura francese, segnata da una «reale e duratura modernità».
Antoine Compagnon, Gli antimoderni, Neri Pozza 2017

I rifiuti parlano di noi e della civiltà che abbiamo sviluppato, eppure ne sappiamo ancora pochissimo. Li produciamo da duecentomila anni e stiamo appena iniziando a capire che sono un enorme problema, ma anche un'opportunità.
Piero Martin, Alessandra Viola, Trash, Codice 2017







L'Atlante dei luoghi letterari è un grandioso viaggio nel tempo e nello spazio, in un arco temporale che in oltre 4000 anni esplora gli angoli più remoti del pianeta e dell'immaginazione umana. Il risultato: una rassegna - raccontata e illustrata - delle terre inventate e delle ambientazioni immaginate da autori di tutti i tempi, dai miti fondatori - tutte le più grandi saghe e leggende antiche - fino ai fantasy e ai romanzi distopici del XX secolo. Molti i recensori interpellati, ognuno con i suoi amori letterari: da Tolkien a Omero, da Shakespeare alla saga di Conan il Barbaro. Tre elementi rendono unico il libro: in un'antologia troviamo letteratura alta insieme a titoli più popolari, Stephen King affiancato a Cervantes; si rende omaggio a molte opere recenti, come l'America di Infinite Jest di Foster Wallace o il Giappone di IQ84 di Murakami; i libri per ragazzi - da Peter Pan ai Momin - accanto alla letteratura per adulti. 
Laura Miller, Atlante dei luoghi immaginari, Rizzoli 2018

Commenti

Post più popolari